Che cos'è l'Aquaplaning, Come Evitarlo e Da Cosa Dipende

Che cos'è l'Aquaplaning, Come Evitarlo e Da Cosa Dipende

In che modo avviene l'aquaplaning e quali sono i fattori che aiutano ad evitare incidenti quando piove. Scopri cosa tenere sotto controllo per guidare sempre insicurezza, anche in caso di pioggia. Conoscere bene il fenomeno, aiuta molto a ridurre rischi di incidenti!

Che cos'è l'Aquaplaning? Si tratta di un fenomeno che si verifica nel momento in cui davanti ai pneumatici si accumula acqua così in fretta che il veicolo non è in grado di spostarla tutta col proprio peso. Questo fa si che si crei un sottile strato di acqua nello spazio che separa il pneumatico dal suolo, con la consequente perdita di aderenza.

Come potrete intuire, si tratta di un fenomeno pericoloso, in quanto questo sottile strato d'acqua fa si che il veicolo perda il contatto col suolo e come conseguenza scivoli fuori controllo.

Il verificarsi di questo fenomeno dipende principalmente dalla quantità d'acqua e dalla velocità: maggiore è la profondità dell'acqua e maggiore è la velocità, maggiori saranno le probabilità che si verifichi. Trovarsi in questa situazione significa essere impossibilitati dal frenare o sterzare.

Da cosa è causato l'aquaplaning?

Il fattore più influente dell'aquaplaning è senza dubbio la velocità. Questo perché ad un'elevata velocità le gomme non sono in grado di incanalare l'acqua prima lo strato d'acqua di cui sopra.
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aquaplaning che cos'è e come evitarlo

Tuttavia ci sono anche altri fattori che incidono:
  • Battistrada: alcuni modelli riescono ad incanalare l'acqua in maniera più efficace di altri. Inoltre un battistrada consumato ha una profondità ridotta e quindi un minor spazio per incanalare l'acqua.
  • Dimensioni dei pneumatici: maggiori sono le dimensioni, maggiore sarà la superficie di contatto con la strada e minore sarà il rischio di aquaplaning.
  • Pressione: i pneumatici troppo gonfiati riducono la superficie di contatto e aumentano il rischio che si verifichi il fenomeno.
  • Composizione dell'acqua: il liquido con cui si scontrano le gomme varia sempre e alcune componenti come l'olio, il sale, la temperatura e altre sostanze possono far variare la densità dell'acqua.
  • Peso della vettura: dal momento che il peso è la forza che spinge il veicolo al suolo, maggiore sarà il peso e minore sarà il rischio di aquaplaning.
  • Superficie stradale: una strada con molte scanalature riduce il rischio di aquaplaning rispetto a strade lisce.

Aquaplaning in funzione della velocità e del battistrada

Essendo che il fattore più "controllabile" è il battistrada, visto che con una corretta manutenzione degli pneumatici si possono evitare la maggior parte degli incidenti dovuti a questo fenomeno, vale la pena riportare alcune immagini che mostrano come cambia la superficie di contatto tra pneumatico e la strada al variare dello spessore del battistrada e della velocità. In pratica, la dipendenza tra aquaplaning, battistrada e velocità (magari ci fosse un'equazione semplice!).

aquaplaning e battistrada
In alto, ci sono le foto di pneumatici nuovi mentre e si nota subito che fino ad una velocità di 75 km/h anche con gli pneumatici "usurati" con 1 mm di battistrada, si ha comunque un 72% di superficie a contatto con il fondo stradale, contro l'84 nel caso di gomme nuove. Il problema però non è lineare, ma molto più complesso, e passando dai 75 ai 100 chilometri orari con pneumatici consumati (1 mm di battistrada) si ha solo l'11% di superficie di contatto, il che vuol dire aquaplaning garantito e quindi altissimo rischio di incidente! Non è un caso poi che la legge italiana prevede che sotto ai 1.6 millimetri di battistrada è d'obbligo sostituire gli pneumatici!

Il fenomeno dell'Aquaplaning correlato alla pressione degli pneumatici

Altri test hanno poi analizzato il comportamento degli pneumatici al variare della pressione, fotografando 3 differenti situazioni:
  • pressione standard
  • pressione più bassa di 0.5 bar
  • pressione più bassa di 1 bar
La velocità di riferimento è di 75 km/h e lo spessore del battistrada 5 mm.

Aquaplaning correlato alla pressione degli pneumatici

Come potete notare, anche questa variabile è decisiva e quindi molto importante. Più uno pneumatico è sgonfio, minore è l'area di contatto con l'asfalto, maggiore il rischio di aquaplaning! Un risultato più che scontato, visto che qualcuno potrebbe pensare invece che le ruote sgonfie aiutano mentre non è così e vi spiego perché. In pratica, bisogna tener conto che gli pneumatici si deformano troppo se sono sgonfi ed assumono una forma tale che l'area di contatto diminuisce, soprattutto nella parte centrale!

legame tra pressione e superficie di contatto
Foto di Uniroyal.it che mostra come si modifica l'area di contatto al variare della pressione

Esiste una equazione per correlare velocità massima per evitare l'aquaplaning?

Sarebbe bello avere un'equazione che ci dice se, dato spessore, pressione e velocità, l'aquaplaning avviene oppure no! Purtroppo, non ne esiste una ma solo delle tabelle empiriche, difficile da capire perché sviluppate per l'aviazione americana.

Ciò che è certo è che, in condizioni di una "normale pioggia", l'aquaplaning avviene quasi sempre dopo i 75 chilometri orari, tranne casi particolari in cui intervengono altre cause imprevedibili.

Cosa succede in caso di aquaplaning?

Come faccio ad accorgermi che sono in una situazione di aquaplaning? Noterete sin da subito un aumento dei giri del motore e una lettura imprecisa del tachimetro mentre le ruote continuano a girare "a vuoto".

Cosa succede in caso di aquaplaning

Per intenderci, se siete su una curva e perdete trazione sulle ruote anteriori, l'auto non seguirà più la direzione delle ruote ma spingerà verso l'esterno della curva.
Se invece sono le ruote posteriori a perdere trazione, allora vi muoverete lateralmente.
Se capita a tutte le ruote allo stesso tempo, allora l'auto scivolerà in linea retta.


Se durante una curva uno dei pneumatici riprende il contatto con la superficie stradale, è possibile che si verifichi un sobbalzo nella direzione in cui è rivolto il pneumatico.

Tutto ciò ha un'alta probabilità di verificarsi guidando su superfici caratterizzate da pozzanghere o acqua stagnante.

Come evitare l'aquaplaning?

Considerando quanto detto fino ad ora, innanzitutto conviene sempre moderare la velocità in caso di pioggia. Inoltre è meglio rallentare ulteriormente in vista di una pozzanghera, in quanto difficilmente ad occhio si può riconoscerne la profondità.

Un buon modo per evitare di scivolare con l'auto è quello di seguire le tracce dei pneumatici lasciate dalle altre auto, in quanto avranno già spostato una certa quantità di acqua.

Riepilogando, ecco i miei consigli:
  1. controllare più volte al mese la pressione
  2. tenere sotto controllo lo spessore del battistrada (min. 1.6 mm per legge)
  3. mantenersi sotto i 75 km/h per stare in sicurezza
  4. seguire le tracce delle altre macchine

Sistemi elettronici e tipologia di pneumatici

I sistemi elettronici di controllo della stabilità non possono "evitare" che si verifichi il fenomeno dell'aquaplaning. La loro efficacia piuttosto si nota nel momento in cui il pneumatico recupera la trazione con la superficie, nella fase quindi di recupero del controllo del veicolo.

Detto questo, è meglio evitare di guidare col cruise control attivo su strade bagnate o ghiacciate, dal momento che potrebbe rivelarsi necessario ridurre la velocità in maniera fluida e manuale.

Ci sono tipologie di pneumatici progettati appositamente per combattere questo fenomeno. Ad esempio Uniroyal ha realizzato i modelli RainSport 3 e RainExpert 3 che adottano la tecnologia Shark Skin (SST), la quale permette di disperdere efficientemente e rapidamente l'acqua, riducendo pertanto il rischio di aquaplaning.

Fonti e riferimenti normativi